Sommario articolo
Il desiderio di molti uomini nel corso della loro vita è quello di avere una chioma folta e alla moda.
Uno dei problemi più comuni, un po’ come la cellulite per le donne, è la calvizie precoce, una patologia che colpisce gli uomini a prescindere dalla loro età. Spesso infatti anche i più giovani, dopo i vent’anni, si ritrovano a dover contrastare l’inarrestabile caduta dei capelli.
Le soluzioni naturali e farmaceutiche sono molte, ma nella maggior parte dei casi non portano alcun beneficio, è dunque possibile ricorrere alla tricopigmentazione, una tecnica moderna e naturale che permette di dare una soluzione temporanea o definitiva al proprio problema senza alcuna difficoltà. A differenza del trapianto infatti, questa tecnica è estremamente meno invasiva e accessibile a tutti, al tempo stesso però può regalare grandi soddisfazioni grazie all’uso di metodologie moderne che permettono di avere risultati unici sotto ogni punto di vista.
Cos’è la tricopigmentazione?
La tricopigmentazione è una delle tecniche più all’avanguardia mai esistite ed è in grado di migliorare sensibilmente il proprio impatto estetico senza operazioni complesse. Si tratta di una sorta di tatuaggio, realizzato attraverso dei puntini che ricreano il capello che nasce.
Questa tecnica può essere utilizzata per coprire totalmente il cuoio capelluto o semplicemente per incrementare la densità in alcune aree diradate, oltre questo è possibile inoculare il pigmento solo nelle cicatrici al fine di ridurne la visibilità.
La tecnica in questione può essere temporanea o permanente in base alle proprie esigenze e al risultato che si desidera ottenere. In ogni caso, è una metodologia impeccabile ed economicamente accessibile se confrontata con il trapianto di capelli. La versione temporanea richiede un ritocco annuale, in quanto vengono utilizzati pigmenti che si attenuano nel corso del tempo e che poi verranno riassorbiti dal nostro organismo in maniera del tutto naturale.
Quella permanente al contrario, rimarrá inalterata per molto tempo, e dunque potrà essere ritoccata dopo almeno 4-5 anni dalla prima sessione.
La scelta tra una tecnica o l’altra dipende dal risultato che si desidera ottenere; per quanto riguarda la soluzione permanente bisogna prendere in considerazione il fatto che non andrà via, pertanto bisogna avere la certezza assoluta di volere quel di tipo di risultato altrimenti bisognerà ricorrere al laser per poter rimuovere il pigmento con risultati discutibili.
Calvizie, come porvi rimedio attraverso la tricopigmentazione
Quando i capelli iniziano a cadere non c’è prodotto che riesca a garantirne una ricrescita naturale. Spesso, infatti, eventuali miglioramenti sono solo momentanei e non assicurano un’effettiva risoluzione al problema della calvizie. Ecco perché la tricopigmentazione viene considerata come uno dei percorsi a lungo termine migliori per riuscire ad arrestare il problema cercando di tamponare eventuali zone diradate con l’effetto temporaneo.
In questo modo si potrà coprire la zona che necessita di maggiore densità.
I pigmenti utilizzati nella versione temporanea andranno a sbiadirsi lentamente nel corso del tempo così da poter eseguire eventuali ritocchi e procedere all’aggiunta di altri “puntini”.
Riproduzione riservata © 2024 - NB